Capolavori a Pisa

Una visita fra le sale degli spazi espositivi di Palazzo Blu in occasione della mostra temporanea sugli artisti d’Avanguardia del Novecento e una passeggiata in città fra le eterne bellezze dei monumenti pisani.


La mostra ‘Le Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art’

E’ stata inaugurata il 28 settembre e durerà fino al 7 Aprile 2024 la mostra ‘Le Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art’ presso Palazzo Blu di Pisa. In questa occasione, unica in Italia, sarà possibile ammirare una eccezionale raccolta di oltre 40 opere realizzate dai grandi nomi della storia dell’arte del Novecento: Matisse, Mondrian, Klee, Ernst e Gris, oltre a Chagall, Dalí, Duchamp, Kandinsky, Miró, Picasso, artisti accomunati dalla volontà di ricercare nuove strade e nuovi strumenti espressivi e che hanno accolto e incarnato le contraddizioni del Novecento e il cambiamento del mondo.

La sede espositiva

Palazzo Blu è il centro di esposizioni temporanee e di attività culturali di Pisa e si propone come moderno strumento per l’arricchimento dell’offerta culturale della città. Si trova sul Lungarno meridionale, a pochi passi dal Ponte di Mezzo e dal Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa. Si pregia di un’importante esposizione permanente e ogni anno promuove mostre temporanee di alto livello.

L’allestimento della mostra

La mostra ‘Le Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art’ a Palazzo Blu di Pisa offre al pubblico italiano uno straordinario viaggio nell’arte dei primi decenni del XX secolo. L’esposizione è stata pensata in esclusiva per Palazzo Blu da Matthew Affron, curatore del Philadelphia Museum of Art, con la consulenza scientifica dello storico dell’arte Stefano Zuffi. Insieme agli architetti Cesare e Carlotta Mari è stato creato un percorso cronologico che favorisce la piena leggibilità delle opere, concepite in un lasso di tempo piuttosto compatto, tra il 1910 e il 1940.

Il percorso della mostra nel dettaglio

Il percorso espositivo parte dalla Belle époque e conduce sino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. L’esposizione si apre con l’Autoritratto con pennello e tavolozza di un giovane Picasso, un’opera che racconta del bisogno dell’artista di autoaffermare la propria identità, mentre la Crocifissione di Chagall, ricca di altissimo valore simbolico, si pone come chiusura del percorso.

La favolosa Parigi degli anni Dieci: il Cubismo.

Il viaggio inizia intorno al 1910 a Parigi, allora il baricentro dell’arte mondiale. È il momento d’oro del Cubismo, che in mostra sarà rappresentato da artisti come Picasso, Braque, Delaunay. Tra i capolavori più eloquenti L’uomo col violino di Picasso. Nello stesso decennio emerge la figura di un artista originalissimo, irriverente, che in futuro riserverà molte sorprese: è Marcel Duchamp con il suo Macina caffè. Duchamp porta sulla tela un banale oggetto della vita quotidiana e lo trasforma in arte con estrema semplicità.

Pablo Picasso, L’uomo col violino, 1912.
Marcel Duchamp, Macina caffè, 1911.
Guerra e Rivoluzione: da Juan Gris a Marc Chagall

La Prima Guerra Mondiale è raffigurata in una bellissima natura morta con una scacchiera del pittore spagnolo Juan Gris, dove la scacchiera sembra evocare il grande, tragico gioco che si stava svolgendo sui campi di battaglia europei. La Rivoluzione Russa del 1917 viene rappresentata invece dalla figura di Marc Chagall. La mostra di Palazzo Blu ospita un dipinto di Chagall che risale proprio al 1917 e raffigura la festa ebraica di Purim.

La nascita della pittura astratta

La nascita dell’Astrattismo come fuga dalla realtà della guerra e delle sue drammatiche conseguenze la presenta Vasily Kandinsky con il dipinto Cerchi nel cerchio (scelto per la locandina della mostra), legato al periodo in cui l’artista si avvicina all’esperienza del Bauhaus. L’alternativa all’Astrattismo di Kandinsky è la pittura morbida e poetica di Henri Matisse. A Palazzo Blu abbiamo due bellissime creazioni di Matisse realizzate in questo periodo, una Figura femminile in poltrona e una grande Natura morta.

Vasily Kandinsky, Cerchi nel cerchio.
Il Surrealismo: un sogno firmato Mirò e Dalì

A cavallo tra gli anni Venti e i Trenta il movimento artistico del Surrealismo abbraccia diverse arti scavalcando i confini nazionali. Insieme a maestri come Paul Klee o l’artista francese Yves Tanguy, le figure dei due catalani Juan Mirò e Salvador Dalì. Mirò è ben rappresentato dal Cane che abbaia alla luna, un dipinto divertente e ironico, che mostra una strana scala a pioli quasi sospesa nell’oscurità della notte. Di Dalì abbiamo invece un quadro molto sofisticato e prezioso: Simbolo agnostico.

Juan Mirò, Cane che abbaia alla luna, 1926
Salvador Dalì, Simbolo agnostico, 1932
Un capolavoro universale, il Crocifisso di Chagall

Gli anni quaranta del secolo breve sono invece rappresentati dall’ultimo dipinto in mostra datato 1940: il Crocifisso di Chagall. L’esercito tedesco ha ormai invaso la Polonia, dando il via alla Seconda Guerra Mondiale. Nel dipinto due simboli importanti: lo scialle rituale della preghiera ebraica e la croce, simbolo cristiano per antonomasia che diventa un simbolo universale di dolore e sacrificio nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale.


Cosa vedere a Pisa dopo la mostra

La tappa in Piazza dei Miracoli è ovviamente d’obbligo. Non vorrai per caso perdere l’occasione di una foto mentre reggi la Torre pendente da pubblicare sui tuoi profili social? Ma sulla strada verso una delle piazze più famose al mondo ti suggeriamo una sosta davanti ad una piccola chiesa molto caratteristica, la Chiesa di Santa Maria della Spina. È un bijoux di architettura in stile gotico pisano situato sulla sponda sinistra dell’Arno. Per arrivarci, una volta usciti da Palazzo Blu basterà percorrere verso destra il Lungarno Gambacorti e, camminando verso il Ponte Solferino, la si incontra proprio a pochi metri dal ponte. Prima quindi di immergerti nella splendida Piazza del Duomo di Pisa è bene fare qualche foto anche davanti a questa piccola chiesa con una storia molto particolare.

La chiesa di Santa Maria della Spina
La chiesa di Santa Maria della Spina e il suo modellino di carta.

Eretta nel 1230 dalla famiglia Gualandi, questa piccola chiesa si chiamava in origine Santa Maria di Pontenovo, perchè eretta nei pressi del ponte che collegava via Sant’Antonio a via Santa Maria, crollato poi nel XV secolo. Il nome Spina deriva dalla reliquia della corona di Gesù portata qui nel 1333, trasferita dal XIX secolo nella chiesa di Santa Chiara.

Come è visibile anche dalla nostra miniatura in carta l’esterno è caratterizzato da cuspidi, timpani, tabernacoli, insieme a complesse strutture scultoree come tarsie, rosoni e statue di maestri pisani del XIV secolo fra cui Giovanni Pisano, Lupo di Francesco, Andrea Pisano con i figli Nino e Tommaso, e Giovanni di Balduccio. Tutte le statue a tutto tondo che si vedono sono copie: dal 1996 gli originali sono raccolti in una sala e nei depositi del Museo nazionale di San Matteo. E’ possibile visitarne l’interno durante l’apertura per mostre d’arte.

Piazza del Duomo

erminato il tour della chiesa di Santa Maria della Spina è ora di dirigersi verso una delle piazze più belle e conosciute del mondo: Piazza del Duomo, a tutti nota come Piazza dei Miracoli.

La piazza del Duomo è il centro artistico e turistico più importante di Pisa. Eletta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1987, vi si possono ammirare i quattro monumenti che formano il centro della vita religiosa cittadina da secoli: la Cattedrale, il Campanile, il Battistero, il Camposanto, che potrai costruire in miniatura con le nostre 3D Postcards.

I modellini di carta dei monumenti di Piazza del Duomo.

Per la loro bellezza e originalità, i monumenti della Piazza del Duomo furono definiti miracoli da Gabriele D’Annunzio. Da ciò deriva il nome popolare e improprio di Piazza dei Miracoli, diffusosi nel dopoguerra e ancora dopo nell’era del turismo di massa. Ma di questa parleremo in modo più approfondito in un altro articolo. Ora è tempo di selfie!